I nostri itinerari di Archeologia in Maremma

Una Maremma tutta da scoprire in compagnia di archeologi professionisti profondi conoscitori del territorio maremmano…

 

Itinerario I

Le città della Maremma tra Antichità e Medioevo: Roselle e Grosseto dagli Etruschi al Granducato  

Un viaggio nel cuore della Maremma  che dalle origini dell’antica città di Roselle muoverà nel tempo e nello spazio attraverso l’epoca etrusca, romana ed il Medioevo per raggiungere la vicina città di Grosseto, dove andremo a ricercare le tracce nascoste dell’origine medioevale del capoluogo maremmano. Scopriremo monumenti del centro storico e le imponenti mura rinascimentali, volute dai Granduchi di Toscana, ancora oggi integralmente conservate. Facoltativa la visita al Museo Archeologico e d’Arte della Maremma.

Sarà possibile a richiesta realizzare laboratori archeologici presso l’area didattica del parco archeologico. Per scoprire le nostre attività didattiche clicca qui.

 

Strada basolata dell'antica Roselle

Strada basolata dell’antica Roselle

 

Itinerario II

Vetulonia, la città antica dei metalli.

Vetulonia fu una delle città più ricche e raffinate della cultura etrusca. Grazie al controllo del bacino minerario delle Colline Metallifere i suoi fonditori diventarono tra i più capaci metallurghi del tempo ed in particolare esperti e rinomati conoscitori della produzione orafa, di cui molteplici esempi sono conservati oggi all’interno del locale Museo.

Tomba del Diavolino, tra i monumenti più celebri della Via dei Sepolcri.

La Tomba del Diavolino, tra i monumenti più celebri della Via dei Sepolcri.

Il Museo Civico Isidoro Falchi è articolato in sette sale che raccontano la storia della città e del territorio dalle origini, in età Villanoviana (IX-VIII secolo a.C.) fino all’epoca ellenistica e romana con i reperti provenienti da Costa Murata e Poggiarello Renzetti (fra i quali si segnalano le terrecotte architettoniche che decoravano il portico della c.d. ‘Casa di Medea’) oltre che da corredi funebri e stipi votive del periodo.”

 

Itinerario III

Monterotondo Marittimo e la Rocca degli Alberti nel Medioevo.

Il cuore antico e fino a pochi anni fa sconosciuto di Monterotondo, nel comprensorio delle Colline Metallifere, è la medievale Rocca degli Alberti, oggetto negli ultimi anni di intensi scavi archeologici da parte dell’Università degli Studi di Siena. La Rocca medievale è stata restituita al pubblico nel 2014  grazie all’allestimento ed alla musealizzazione dell’area archeologica, che raccontano ai visitatori più curiosi del Medioevo le vicende più antiche di questo importante castello, le cui origini risalgono già al X secolo d.C.

La Rocca degli Alberti a Monterotondo Marittimo

Gli archeologi di Coopera, dopo aver indagato archeologicamente il complesso monumentale e collaborato al progetto di Valorizzazione, vi condurranno per mano alla scoperta dei più affascinanti misteri della Rocca dei principi Alberti.

Monterotondo-Rocca

La Rocca di Monterotondo Marittimo

 

Itinerario IV

La Rocca di San Silvestro nel cuore del Parco Archeominerario di Campiglia Marittima.

Trekking alla Rocca di San Silvestro. Situato alle spalle di Campiglia Marittima e del promontorio di Piombino, il parco si estende su un’area di circa 450 ettari. I percorsi di visita si snodano tra musei, gallerie minerarie, un borgo medioevale di minatori e fonditori fondato circa mille anni fa, e sentieri di interesse storico, archeologico, geologico e naturalistico.

La Rocca di San Silvestro avvolta nella sua magica atmosfera.

La Rocca di San Silvestro avvolta nella sua magica atmosfera.

 

La visita al castello di Rocca San Silvestro, un villaggio che sembra essersi congelato al momento del suo abbandono avvenuto nel corso del 1300, sarà resa unica non solo dal meraviglioso paesaggio del Parco e dalla bellezza del sito, ma anche dalla possibilità di visitare da vicino un vero e proprio cantiere medievale, ricostruito dagli archeologi di Coopera nel corso degli ultimi anni. I più interessati potranno  cimentarsi in prima persona nelle attività di artigiani e maestri di pietra, squadrando conci con gli antichi attrezzi della tradizione e preparando la malta come si faceva nel XII e XIII secolo.

 

Il cantiere di Archeologia Sperimentale alla Rocca di San Silvestro.

Il cantiere di Archeologia Sperimentale alla Rocca di San Silvestro.

 

Itinerario V

Piombino e il Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali.

Passeggiata alla scoperta del centro storico di Piombino e  del nuovissimo Museo situato nel complesso monumentale del Castello. Qui un nuovo ed affascinante percorso museale costituisce un modo originale per ripercorrere la storia di Piombino fra il XIII e il XIV secolo, grazie anche alle più moderne scelte espositive.

L'unico Museo dove è vietato "non toccare".

L’unico Museo dove è vietato “non toccare”.

L’eccezionale scoperta di un imponente complesso di vasi di ceramica medievale ha inoltre permesso di raccontare l’intero ciclo di vita dei reperti, dallo loro produzione fino al loro utilizzo in cucina e sulla tavola medievale. Modelli, ricostruzioni grafiche e percorsi multimediali rendono la visita ancora più stimolante.

 

Itinerario VI

Archeotrekking tra Rocche e Fortezze della Maremma.

Uno dei  luoghi di più grande suggestione  delle colline maremmane è senza dubbio il Castello di Sassoforte, in parte per l’imponenza dei suoi ruderi, in parte per la bellezza del bosco e del paesaggio che lo circonda. Antica proprietà del conte Ildebrando Aldobrandeschi, agli inizi del XIII secolo è dominato dai conti di Sassoforte. Nel XIV secolo la rocca fu venduta alla città di Siena che ordinò l’abbattimento delle mura e del cassero. Lo stato di abbandono fece sì che gli abitanti si rifugiassero nel vicino Sassofortino.

Il percorso che conduce alle rovine è costellato da enormi massi di roccia trachitica, usata come fonte di approvvigionamento di materiale da costruzione, insieme alle pareti di roccia immediatamente sottostanti le mura del castello. L’insediamento, di forma irregolarmente ellittica, comprendeva numerose abitazioni che componevano il borgo, edifici signorili ed un edificio ecclesiastico, questi ultimi difesi da un alto muro.

sassoforte

Il paesaggio circostante il castello di Sassoforte.

 

 

Passato alla storia per il famoso assedio che subì dall’esercito senese guidato da Guido Riccio di Fogliano nel 1328 e per l’affresco del Palazzo Pubblico di Siena che raffigura l’episodio, l’esistenza del Castello di Montemassi è ricordata nei documenti  fin dal 1075, i cui imponenti resti si possono ancora oggi ammirare, nella parte più alta del borgo. I maestosi resti di un edificio conosciuto come il palatium e di una torre poligonale dominano il borgo e tutta la valle sottostante. La trachite, la pietra che fa da filo conduttore all’edilizia medievale del territorio roccastradino nel Medioevo,  è presente fin dalle fasi più antiche dell’insediamento, dove la sua presenza è limitata agli elementi architettonici di maggior pregio.

 

La Rocca di Montemassi

La Rocca di Montemassi

 

Itinerario VII

Montieri e la Canonica di San Niccolò. 

Montieri è oggi un centro periferico, tra le Colline Metallifere, lontano dalle vie di comunicazioni e ancor più dalla costa. Pochi conoscono la sua storia di castello di punta del Vescovo di Volterra, che ne fece un importante  centro di estrazione e fonditura di metalli e argento per farne moneta nella locale zecca vescovile. Cuore delle risorse minerarie volterrane, fu conteso tra senesi e fiorentini. La sua importanza è testimoniata dalle case torri conservate nel borgo, dall’edificio delle Fonderie, dal Cassero del vescovo e dalla chiesa di san Giacomo Apostolo. Fuori dalle mura del borgo l’importanza di questo castello e del suo territorio in questi secoli è infine testimoniata dallo scavo archeologico della canonica di San Niccolò, raggiungibile con una facile passeggiata nel bosco e  reso unico dalla ormai nota e affascinante chiesa esapetala.

La chiesa a sei absidi della Canonica di San Niccolò.

La chiesa a sei absidi della Canonica di San Niccolò.

 

Itinerario VIII

I romani alla conquista dell’Etruria: la colonia di Cosa

L’antica colonia romana di Cosa testimonia coi suoi resti monumentali e panoramici la vittoria di Roma sull’Etruria. La romanizzazione di questo territorio è raccontata in ogni singola pietra delle mura turrite, nei resti monumentali dell’Arx, nella piazza basolata del Foro, nei suoi quartieri residenziali, nelle tracce lasciate dal florido porto sottostante e dalle imponenti opere di drenaggio dai favolosi nomi di Spacco della Regina e Tagliata Etrusca. Una passeggiata tra storia e natura, all’ombra di olivi e macchia mediterranea, per riscoprire una piccola ma importante città nella storia dell’Etruria.

Foto aerea dei ruderi della colonia romana  di Cosa

Foto aerea dei ruderi della colonia romana di Cosa

Competenze

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Postato il

1 Marzo 2016