Di seguito alcune proposte per comporre come più vi piacerà il vostro percorso alla scoperta della Maremma…
Itinerario I
Niki de Saint Phalle e il Giardino dei Tarocchi
Il Giardino dei Tarocchi è un incredibile parco creato da Niki de Saint Phalle nella campagna maremmana ed ispirato completamente alle carte dei Tarocchi. La realizzazione del Giardino è iniziata nel 1979 e terminata nel 2002 con la morte dell’artista. In questo lungo percorso Niki de Saint Phalle, affiancata da celebri nomi dell’arte contemporanea internazionale e da operai specializzati locali, ha realizzato ventidue sculture monumentali ispirate agli arcani maggiori, alcune delle quali talmente grandi da essere abitabili.
Le statue permettono al turista di perdersi al loro interno, di stupirsi degli infiniti materiali, dettagli, colori che le decorano e di allontanarsi dal mondo reale in un viaggio onirico incredibilmente ricco di suggestioni.
La giornata può essere completata dalla visita di Capalbio, antico castello maestosamente arroccato su una collina, da cui domina ancora oggi il territorio circostante e la costa, permettendo ai visitatori che percorrono la cinta muraria di godere di un panorama mozzafiato sulla Maremma e sul suo mare. La passeggiata tra i caratteristici vicoli del borgo permetterà al turista, passando dalla Porta Senese, dalla Rocca e dalla Pieve di san Niccolò, di curiosare nel frattempo tra le deliziose botteghe del centro storico.
Sulla strada del ritorno la giornata potrà concludersi con una sosta al punto di vendita diretta della tenuta Antica Fattoria la Parrina, dove sarà possibile acquistare i prodotti dell’Azienda, che offre un’ampia scelta di frutta e verdure fresche, i formaggi di capra, mucca e pecora, tra cui il pluripremiato Guttus, marmellate, miele e confetture, prodotti cosmetici e molto altro, oltre ad una vasta scelta di vini D.O.C. ed I.G.T.
Itinerario II
Massa Marittima e la Maremma tra architetture medievali e contemporanee
Cuore delle Colline Metallifere, Massa Marittima è lo scrigno dell’architettura e dell’arte medievale in Maremma. I vicoli della Città Vecchia sono una preziosa scenografia che si apre sulla splendida cattedrale di San Cerbone, mirabile esempio di romanico e gotico toscani. La mattina sarà dedicata alla visita del centro storico, con il prezioso Duomo di San Cerbone, gli edifici comunali, le mura senesi, il quartiere di Città Nova.
Nel pomeriggio ci immergeremo ancor più da vicino nell’arte medievale, con la visita del Museo di Arte Sacra, ospitato nel suggestivo complesso di San Pietro all’Orto, in Città Nuova. Tra i colori della scuola senese e le sue eleganti figure potremo ammirare alcune splendide tele trecentesche e quattrocentesche, tra cui la meravigliosa Maestà di Ambrogio Lorenzetti, dipinta tra il 1335 e il 1337 per la comunità massetana.
La giornata potrà concludersi con una sosta presso l’Azienda vinicola Rocca di Frassinello con la sua preziosa e innovativa cantina realizzata da Renzo Piano e posta al centro di un meraviglioso anfiteatro naturale di colline.
Itinerario III
“E vedrai Santafior com’è sicura”
La vita sul Monte Amiata si intreccia da sempre con la storia delle miniere. Santa Fiora, incantevole borgo della montagna grossetana, non fa eccezione. La sua storia si lega anche alla sede di una contea, prima della famiglia Aldobrandeschi, protagonista del Medioevo maremmano, e poi controllata dagli Sforza. Famiglie antiche, nobili e potenti, che tante testimonianze architettoniche hanno lasciato a memoria degli antichi fasti di Santa Fiora, ricordati anche da Dante nelle sua Commedia (Purgatorio, VI).
Scopriremo questo passato affascinante passeggiando tra la slanciata torre aldobrandesca, centenaria sentinella del castello, la pieve di Santa Flora e Lucilla con il suo raffinato ciclo di terrecotte robbiane, avanguardia tecnologica di un Rinascimento fiorentino in pieno fermento, la Peschiera, oziosa oasi signorile dei conti Sforza, fino al Ghetto ebraico sorto intorno alle gore ricche d’acqua, indispensabili risorse per le attività artigianali del quartiere di Montecatino.
Visita facoltativa al Museo delle Miniere di Mercurio del Monte Amiata.
Itinerario IV
Gli Spagnoli in Maremma: i Forti dell’Argentario e Orbetello
Un affascinante percorso nell’antico Stato dei Presidi, avamposto spagnolo nel cuore della Maremma, che avrà inizio con la visita di Porte Ercole, protetta da monumentali rocche cinquecentesche e seicentesche. La visita di Forte Stella, architettura militare unica per tipologia, con la sua pianta stellata, ci porterà in uno dei siti più affascinanti e panoramici del promontorio dell’Argentario.
Lo spostamento a Porto Santo Stefano, sul versante sud del promontorio, sarà dedicato alla visita della Fortezza Spagnola e delle sue mostre permanenti. L’esposizione archeologica delle “Memorie Sommerse” ci offrirà un tuffo nel passato, raccontandoci la storia dei commerci navali nei nostri mari dal VI secolo a.C. al III sec. d.C.
Il viaggio sulle tracce degli spagnoli potrà proseguirà visitando il caratteristico borgo di Orbetello, le cui mura etrusche e case sembrano galleggiare sulle acque tranquille dell’omonima laguna.
Itinerario V
L’abbazia di San Galgano e l’eremo di Montesiepi
Un viaggio indietro nel tempo, all’epoca di monaci e cavalieri, con la visita della suggestiva Abbazia di San Galgano, splendida costruzione cistercense, situata nella campagna tra Grosseto e Siena, nel comune di Chiusdino. Il sito comprende anche l’eremo di Montesiepi, regalandoci due edifici religiosi ben diversi l’uno dall’altro ma entrambi unici per bellezza e rari per tipologia. Il paesaggio poi in cui le chiese sono immerse e la mancanza del tetto nella chiesa cistercense regalano ad un’atmosfera già incredibilmente mistica una sorprendente sfumatura fiabesca.
Itinerario VI
“Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori”. La Contea Ursinea e il Rinascimento nell’Area dei Tufi
Un percorso nel tardo Medioevo e nel Rinascimento maremmano alla scoperta della Contea Ursinea e dei suoi suggestivi borghi, incastonati su speroni tufacei, le cui origini furono scavate nella roccia già a partire dall’Antichità.
Visiteremo Sovana e Sorano che ci racconteranno la loro lunga e complessa storia, dalle affascinanti necropoli etrusche fino alle imponenti Rocche medievali e rinascimentali. A Sorano, come a Pitigliano, gli Orsini chiamarono infatti i più affermati ingegneri militari del Cinquecento a realizzare una fortezza maestosa e imprendibile, la cui visita ci lascerà addentrare nelle labirintiche stanze del potere, immaginando l’affascinante vita di queste Corti maremmane.
Nel pomeriggio scopriremo Pitigliano coi suoi vicoli medievali costeggiati dagli antichi palazzi in tufo, il ghetto ebraico, l’acquedotto mediceo, il Palazzo Orsini e la cattedrale, tutto racchiuso in un paesaggio urbano magicamente e magistralmente fuso con la rupe di tufo su cui Pitigliano sorge.
Itinerario VII
Tra arte e natura: l’Amiata e il Giardino di Daniel Spoerri
Tra gli artisti affascinati dal nostro territorio e innamorati a tal punto di questa terra da farne il cuore dei propri progetti artistici, Daniel Spoerri ha iniziato a lavorare al suo Giardino all’inizio degli anni ’90, regalando al versante grossetano del Monte Amiata uno dei parchi d’arte contemporanea più vasti e stimolanti della Toscana. Aperto al pubblico nel 1997 il Giardino ospita oltre cento opere realizzate da cinquanta diversi artisti, distribuite su una superficie di circa 16 ettari. Un cammino ed un viaggio in un luogo dove la natura della montagna maremmana e la creatività artistica si sono fuse nella più aggraziata armonia per incantarci di colori, emozioni e stupore.
Itinerario VIII
“Viaggio di ritorno” di Rodolfo Lacquaniti
Rodolfo Lacquaniti, bioarchitetto, è l’artista ideatore e realizzatore del Giardino “Viaggio di ritorno”, uno dei più rilevanti giardini d’arte ambientale d’Europa, immerso nel verde della Maremma. Un percorso di arte contemporanea e ambientale che trova il suo nucleo e cuore nello spazio naturale del Podere il Leccio, nel Comune di Castiglione della Pescaia, dove le istallazioni di Lacquaniti, tutte realizzate con materiali di scarto e di recupero, declinano verso nuovi e sorprendenti significati gli oggetti ed i materiali che il ciclo produttivo ha scartato.
“L’obiettivo a lungo termine è etico e culturale: fornire alla comunità dei modelli possibili per un cambiamento sociale, scegliendo vie non orientate alle esigenze del mercato, stimolando riflessioni e dibattiti, promuovendo forme efficaci di collaborazione e accogliendo visioni alternative, per un’idea di relazione uomo-ambiente armonica e responsabile. Nel segno della bellezza.” (Helga Marsala, Artribune)