Il Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali

Il Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali di Piombino è stato inaugurato il 13 luglio 2013.

 

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Già nel 2001 il Museo del Castello era stato inaugurato a seguito di un impegnativo progetto di restauro che aveva reso leggibili le stratificazioni che si erano accumulate nel corso della lunga vita del monumento. Nato nel XIII secolo come una delle porte urbane, trasformato in seguito in fortezza dai Pisani e residenza della famiglia Appiani nel XV secolo, divenne il cuore della fortezza voluta da Cosimo I de’ Medici alla metà del XVI secolo. Dal 1800 fino al suo abbandono, avvenuto nel 1960, era stato trasformato in carcere. In particolare quest’ultima destinazione aveva stravolto le originarie divisioni degli spazi dividendo le vaste sale del castello in tante piccole celle.

Gli scavi archeologici svolti tra il 1999 e il 2000 al piano terra avevano permesso di raccontare queste storie ma non avevano restituito reperti di particolare rilevanza.

 

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Nel 2003 l’intervento di recupero di circa 800 vasi sul tetto della chiesa di Sant’Antimo sopra i Canali, nei pressi del porticciolo, permetteva di progettare un nuovo allestimento che rendesse giustizia al vero e proprio “tesoro” riportato alla luce sul tetto della chiesa.

 

La direzione scientifica del nuovo progetto, curata dalla prof.ssa Giovanna Bianchi dell’Università degli Studi di Siena, in collaborazione con i progettisti Giuseppe Bartolini e Simonetta Fiamminghi, ha quindi trasformato il castello da Museo di sé stesso a un Museo di nuovissima concezione che racconta il Medioevo di Piombino. Inoltre, grazie al ritrovamento delle ceramiche, uno dei più importanti ritrovamenti a livello nazionale, è stato possibile raccontare anche la storia della Ceramica nel Medioevo.

 

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Il recente restauro della Fonte dei Canali, uno dei numerosi e importanti monumenti della Piombino medievale, ha portato alla sostituzione delle originali teste marmoree che adornavano la Fonte, attribuite a Nicola Pisano, con delle riproduzioni. Le teste sono state inserite all’interno del nuovo percorso espositivo.

 

Quale è stato il ruolo di Coopera?

La conduzione in prima persona delle campagne di scavo archeologico svolte negli anni a Piombino ha permesso ai soci di Coopera di raccontare la storia di questi luoghi in maniera accurata e precisa.

L’incarico affidato dalla Società Parchi Val di Cornia, ente che gestisce la rete dei Parchi e dei Musei del territorio, ha previsto attività di ricerca finalizzata alla redazione dei testi per i pannelli e per le numerose postazioni multimediali che si trovano all’interno del percorso espositivo.

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Gli argomenti spaziano dalla storia del promontorio, alle vicende architettoniche del castello e della chiesa di sant’antimo sopra i canali, alla storia della ceramica nel Medioevo, intesa anche come storia della produzione, del commercio e dell’alimentazione.

Il restauro di alcuni dei reperti esposti e la redazione delle schede ministeriali relative ai pezzi esposti, oltre all’assistenza al montaggio e all’allestimento dei reperti stessi.

 

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Postato il

20 Maggio 2014